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martedì 29 giugno 2010

ESTIA


Dea del focolare domestico. Era la prima figlia di Crono e di Rea, quindi sorella maggiore di Zeus. Il suo culto è uno dei più semplici ed è quasi privo di leggende. In uno dei pochi episodi si narra che, corteggiata da Poseidone e da Apollo, la dea chiese ed ottenne da Zeus di poter mantenere per sempre la sua verginità, in cambio ottenne grandi onori e il culto in tutte le case degli uomini nei templi di tutti gli dèi. Suo attributo è il focolare, santuario della pace e della concordia.

Estia, nella mitologia greca, era la dea del fuoco che arde in ogni focolare rotondo. È la meno conosciuta fra le divinità più importanti dell’antica Grecia. Era tuttavia tenuta in grande onore, veniva invocata e riceveva le offerte migliori in ogni sacrificio che i mortali presentavano agli dèi.

Genealogia
Esiodo la indica come figlia primogenita di Crono e di Rea, la più anziana della prima generazione degli dèi dell'Olimpo. Suoi fratelli e sorelle, in ordine di nascita, sono: Demetra, Era, Ade, Poseidone e Zeus. Apparteneva quindi al ristretto gruppo delle dodici maggiori divinità dell'Olimpo.

Estia e Vesta
Insieme alla sua equivalente divinità romana, Vesta, non era nota per i miti e le rappresentazioni che la riguardavano, e fu raramente rappresentata da pittori e scultori con sembianze umane, in quanto non aveva un aspetto esteriore caratteristico: la sua importanza stava nei rituali simbolizzati dal fuoco.

Racconti mitologici
Fece voto di castità, non perché non fosse bella; infatti sia Poseidone che Apollo chiesero la sua mano a Zeus, che però, data la decisione della sorella di restare vergine ed evitando così un possibile concorrente al trono, respinse le loro proposte. Dopo un banchetto Priapo, ubriaco, tentò di farle violenza, ma un asino, col suo raglio, svegliò la dea che dormiva e gli altri dèi, che lo costrinsero a darsi alla fuga. L'episodio ha un carattere di avvertimento aneddotico per chi pensi di abusare delle donne accolte in casa come ospiti, sotto la protezione del focolare domestico: anche l'asino, simbolo della lussuria, condanna la follia criminale di Priapo.Omero narra che Estia riuscì a resistere alle seduzioni e alle persuasioni di Afrodite.

Simbologia
Suo simbolo era il cerchio e la sua presenza era avvertita nella fiamma viva posta nel focolare rotondo al centro della casa e nel braciere circolare nel tempio di ogni divinità. Talvolta viene raffigurata assieme ad Ermes, ma mentre quest'ultimo aveva il compito di proteggere dal male e di propiziare una buona sorte,
Estia santificava la casa. La sua prima raffigurazione è stata una pietra, denominata erma, dalla forma di una colonna.

Culto
Ogni città, nell’edificio principale, aveva un braciere comune, il pritaneo, dove ardeva il fuoco sacro di Estia, che non doveva spegnersi mai. Poiché le città erano considerate un allargamento del nucleo familiare, era adorata anche come protettrice di tutte le città greche.

Nelle famiglie, il fuoco di Estia provvedeva a riscaldare la casa e a cuocere i cibi.

Il neonato diventava membro della famiglia cinque giorni dopo la nascita, con un rito (anfidromie) in cui il padre lo portava in braccio girando attorno al focolare.

La novella sposa portava il fuoco preso dal braciere della famiglia di origine nella sua nuova casa, che solo così veniva consacrata.

I coloni che lasciavano la Grecia, portavano con sé una torcia accesa al pritaneo della loro città natale, il cui fuoco sarebbe servito a consacrare ogni nuovo tempio ed edificio. Un rito che sopravvive anche nelle Olimpiadi moderne.

Estia provvedeva il luogo dove sia la famiglia che la comunità si riunivano insieme: il luogo dove si ricevevano gli ospiti, il luogo dove fare ritorno a casa, un rifugio per i supplici. La dea e il fuoco erano una cosa sola e formavano il punto di congiunzione e il sentimento della comunità, sia familiare che civile.

« Per lungo tempo credetti stoltamente che ci fossero statue di Vesta, ma poi appresi che sotto la curva cupola non ci sono affatto statue. Un fuoco sempre vivo si cela in quel tempio e Vesta non ha nessuna effige, come non ne ha neppure il fuoco. »

(Ovidio, Fasti, VI, 255-258)


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Fonti del sito


testi:

Alfredo cattabiani :

Florario per i fiori

Planetario per i segni zodiacali

Laura Rangoni:

Candele, influssi e poteri, medicina popolare

Fabio Nocentini

I Poteri magici del gatto

(per alcuni miei esperimenti e incanti)



Motse Osuna scrittrice spagnola

(da lì, alcuni incanti eoi ispirazioni)



Dorothy Morrison

L'arte della strega

(per l'articolo degli strumenti, divinazioni, ecc)



Dee e divinità
: tempio della ninfa prima del 2006

Incensi, di Marieanne e Patrick Caland

IMMAGINI:

le immagini dei miei avatar sono di diversi disegnatori ! deviantart, Gina, Jessica Pin Up, dorian cleavenger, victoria frances, thanya castrillion ecc !!

e altri nel web..